Negli ultimi 10 anni l’utilizzo dell‘ortesi plantare si è diffuso in modo esponenziale. Non a caso molti atleti amatoriali e la maggior parte dei professionisti, consci delle loro potenzialità, ne sfruttano le proprietà per proteggere i propri piedi, “strumenti” particolarmente sollecitati. Gli infortuni e le lesioni nello sport a carico del piede molto spesso coinvolgono ossa, articolazioni, legamenti e tendini e dipendono da diversi fattori, come una condizione atletica non ottimale, squilibri muscolari, lassità legamentosa, deformità strutturali che sfociano in alterazioni del passo e, non da ultimo, l’utilizzo di calzature non idonee. A questo proposito è importante capire se il nostro piede si comporta in maniera fisiologica o se soffre, ad esempio, per un eccesso di pronazione. Questo potrebbe causare tensioni muscolo-scheletriche non sempre correggibili con l’acquisto di una buona calzatura da running, malgrado quanto dichiarato dalle grandi aziende produttrici. L’obbiettivo principale dei dispositivi ortesici consiste, quando possibile, nel prevenire o intervenire su queste problematiche migliorando la funzione del segmento anatomico più vulnerabile, ridistribuendo le pressioni in fase di appoggio, scaricando le aree dolenti e allineando tutto il complesso podalico, in modo da ottimizzare la performance sportiva. E’ opportuno che la diagnosi e la prescrizione dei plantari venga eseguita dal proprio medico specialista che suggerirà l’intervento riabilitativo più adeguato; in molti casi questa fase è preceduta dall’impiego di alcuni strumenti di valutazione ampiamente diffusi, come l’analisi baropodometrica computerizzata, che permettono al Tecnico Ortopedico qualificato di determinare in maniera del tutto oggetiva la morfologia del peso, l’eccesso di pronazione o supinazione, gli eventuali picchi pressori e le zone che potrebbero influenzare negativamente i passo e la postura sia in fase statica che dinamica.

In conclusione è importante prendersi cura dei propri piedi e non sottovalutare tutti quei campanelli d’allarme che potrebbero compromettere l’attività sportiva di un’atleta.

“Il piede umano è un’opera d’arte e un capolavoro di ingegneria!”

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                      Dott. Daniele Vergati

 

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